
Pascal
"Tutta l'infelicità dell'uomo deriva dalla sua incapacità di stare solo in una stanza"
Vita
(Clemont in Francia, 1623-1662)
Educato personalmente dal padre, Blaise Pascal si dimostrò da subito essere un
bambino prodigio; inventore della "Pascalina" (prima macchina calcolatrice, a
meccanismo meccanico), verso i trent'anni si convertì all'ascetismo,
influenzato dal movimento giansenista, ritirandosi in convento fino alla morte.
Pascal fu un pensatore anomalo per il suo tempo, non elaborando un vero sistema
filosofico. Opere principali: Pensieri; Lettere provinciali.
Pensiero
In polemica con Cartesio, che si era servito di Dio come mezzo anziché come fine, Pascal nega la possibilità di provare logicamente l'esistenza di Dio, che a suo dire può essere "percepito" solo attraverso il sentimento e il buon senso. Pascal pone il problema dell'esistenza di Dio in termini di "scommessa": se mettessimo in gioco la nostra condotta virtuosa, qui sulla terra, avremmo davanti due possibilità: se Dio esiste avremo vinto la beatitudine eterna, se non esiste avremo perso i piaceri fisici. Secondo Pascal è "conveniente" scommettere su l'esistenza di Dio in quanto metteremmo in palio un bene finito per vincere, nella migliore delle ipotesi, un bene infinito; viceversa, se perdessimo la scommessa avremo comunque perso un bene finito. La scelta di giocarsi la propria esistenza sulla presenza di Dio non produce in se la fede, ma secondo Pascal porta l'uomo ad avvicinarsi ad una certa spiritualità religiosa che dovrà comunque essere sostenuta da atteggiamenti da vero credente (andare a messa, farsi il segno della croce, ecc.) fino ad arrivare ad un radicale autoconvincimento.
Pascal critica inoltre l'atteggiamento con il quale la stragrande
maggioranza degli uomini affronta la propria vita; in particolare non tollera il divertimento,
cioè le distrazioni piacevoli che ogni uomo cerca per non pensare alla morte,
pensiero che angoscia e sconforta. Per questo l'uomo fatica ad essere sereno in
una stanza vuota, in quanto l'assenza di diversivi lo portano a guardarsi
dentro ed arrivare inevitabilmente a porsi domande e a prendere coscienza della
propria morte.
- Non è possibile provare logicamente
l'esistenza di Dio, che può essere solo percepito attraverso il sentimento e il
buon senso
- L'uomo dovrebbe "scommetere"
sull'esistenza di Dio: se vince guadagna un bene infinito (la vita eterna in
Dio) se perde ci rimette sono il bene finito, come la vita naturale.
- L'uomo per evitare l'angoscia e lo
sconforto della morte è sempre in cerca di divertimenti e distrazioni (non sa
stare un'ora in una stanza vuota)